Pierangelo Dorini: il paradosso italiano degli artisti emergenti over 40



La parola “emergente” dovrebbe evocare alla mente qualcosa di nuovo, di fresco, di giovane. Tant’è vero che in Europa, e nel resto del mondo, l’espressione “artista emergente” è sinonimo di “giovane artista”. Eppure, in Italia si è sentita la necessità di attribuire un nuovo significato al termine “emergente”, estendendolo anche a coloro che hanno superato la soglia dei 35 anni. Perché succede e da cosa nasce questo bisogno?

La risposta potrebbe essere addirittura scontata: nel Belpaese non si investe nei giovani. Se a livello internazionale i giovani talenti vengono considerati come ottime forme di investimento – le opere dei giovani artisti possono essere acquistate a costi irrisori con un margine di crescita e di valore potenzialmente enorme – qui faticano a far decollare la propria carriera prima dei 40. Se nel resto del mondo i “nuovi talenti” rappresentano il 39% delle quote di commercio dell’arte contemporanea, in Italia la stima si ferma (volendo essere generosi) al 19%. Sono davvero poche le gallerie che investono sui giovani, e ancora di meno sono i musei e le istituzioni culturali che li propongono nelle mostre collettive e personali. Non ha aiutato sicuramente la riduzione della proposta espositiva da parte degli enti territoriali come le Regioni, le Province, le Città Metropolitane, i Comuni e i Quartieri, che prima poteva definirsi abbastanza vivace.

Prendendo ad esempio la Regione Toscana, in cui nel 2002 nasceva il progetto “TRA ART rete regionale per l’arte contemporanea” che ha avviato le carriere di tanti artisti, vediamo che la promozione dell’arte e della cultura si riduce ad un unico bando annuale. Intitolato “Toscanaincontemporanea”, il bando eroga contributi a iniziative dal valore accertato per un importo di massimo 15.000 euro, una cifra che non permetterebbe nemmeno di coprire le spese di allestimento di una mostra. Il progetto nato nel 2017 dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura Italian Council, per il quale l’impegno finanziario è stato più sostanzioso, ha invece premiato quasi esclusivamente gli artisti ultraquarantenni, più mid-career che “emergenti”.

Ma vuoi vedere che in Italia ci sono semplicemente meno giovani talenti? Assolutamente no. La formazione artistica italiana è riconosciuta a livello globale come formazione di pregio. Le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale – vale a dire accademie di belle arti, ISIA, conservatori di musica – attraggono centinaia di studenti stranieri ogni anno. Solo che per emergere, artisti italiani e stranieri devono emigrare all’estero dove possono godere di una struttura ancora funzionante, fatta di talent scout, abili collezionisti, audaci galleristi e altri sistemi dedicati. È triste a dirlo ma il Belpaese sembra aver perso il coraggio di investire nel futuro.

Pierangelo Dorini

Fonte:

https://www.finestresullarte.info/opinioni/artisti-emergenti-e-giovani-quale-impegno-italia-per-promuoverli

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