Pierangelo Dorini: l’importanza della cultura, uno strumento fondamentale per la transizione ecologica del nostro Paese

Pierangelo Dorini, l'importanza della cultura


Il rapporto “Io Sono Cultura” del 15 settembre, presentato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere a Roma, descrive il ruolo della cultura e della creatività nella ripresa economica e sociale del nostro Paese, nonché nella transizione ecologica. Questo sistema produttivo culturale e creativo (Spcc), come definito nel rapporto, è un settore in evoluzione che ha registrato un aumento del valore aggiunto del 4,2% nel 2021, dopo la crisi degli anni passati: un incremento non sufficiente per tornare ai livelli pre-pandemici. I settori legati alla sfera live hanno infatti subito una notevole contrazione, mentre il settore dei videogiochi e del software è cresciuto (+7,6%), a dimostrazione della necessità di usufruire di tecnologie informatiche per far fronte alle passate restrizioni.

Nonostante la crisi, nel 2021 il comparto cultura ha prodotto ricchezza per 88,6 miliardi di euro, corrispondenti al 5,6% del valore aggiunto italiano. Grazie alla capacità delle attività culturali e creative di attivare valore in altri settori dell'economia, il sistema Spcc ha generato complessivamente 252 miliardi di euro e offre lavoro a quasi un milione e mezzo di persone (5,8% dell'occupazione). “La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonista del nuovo ‘bauhaus’, fortemente voluto dalla commissione europea per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next generation Eu”, ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola.

Il rapporto sostiene che le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. Non solo sono fonte significativa di posti di lavoro e ricchezza, ma sono anche un motore di innovazione per l'intera economia e agiscono come attivatore della crescita di altri settori. La bellezza e la cultura, elementi che fanno tradizionalmente parte del DNA italiano, sono gli strumenti chiave delle soluzioni Made in Italy per la fuoriuscita dalle crisi e per la transizione ecologica.

La transizione ecologica non è solo una questione di tecnologie e processi produttivi, ma anche di cultura e consapevolezza. È fondamentale che le industrie culturali e creative assumano un ruolo attivo in questo processo di cambiamento, adottando pratiche sostenibili e promuovendo l'innovazione. Una delle prime azioni da intraprendere è la valutazione d'impatto ambientale delle attività, ma la sfida vera e propria è quella di adottare politiche di eco-progettazione e riduzione delle emissioni a monte.

Per raggiungere tali obiettivi, è necessario anche il sostegno pubblico, attraverso sistemi di incentivazione e investimenti mirati. In questo senso, la riforma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali” rappresenta un passo importante nella direzione della sostenibilità ambientale delle attività culturali.

Ma la vera sfida per il futuro è quella di adottare un approccio eco-sistemico, che tenga conto delle interconnessioni tra i diversi settori e delle esigenze emergenti delle comunità. In questo senso, l'innovazione sociale e la partecipazione democratica possono giocare un ruolo fondamentale, richiedendo una formazione interdisciplinare e una maggiore cooperazione tra professionisti e comunità. Solo così saremo capaci di affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo in modo efficace e sostenibile.

Pierangelo Dorini

Fonte:

https://asvis.it/notizie-sull-alleanza/1919-13584/bellezza-e-cultura-gli-strumenti-made-in-italy-per-la-transizione-ecologica

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