Pierangelo Dorini: cultura e trasformazione digitale, verso una svolta epocale?


Le tecnologie digitali hanno rivoluzionato molti settori, compreso quello culturale. Le sperimentazioni e le applicazioni in corso dimostrano i benefici che il digitale può apportare nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale, migliorando la qualità dei servizi e ampliando la platea dei fruitori. Anche se alcune resistenze e inerzie si registrano ancora, la digitalizzazione sembra ormai una realtà concreta e inarrestabile.

Nonostante in Italia siano molti i fattori che limitano il pieno sfruttamento delle tecnologie digitali nel settore culturale, la diffusione globale di queste nuove tecnologie ha reso possibile la loro applicazione anche nelle realtà più chiuse e impermeabili alle novità. Tramite internet, ad esempio, è possibile accedere a prodotti e servizi digitali di aziende provenienti da tutto il mondo che offrono soluzioni per la pianificazione strategica dei musei, la promozione di collezioni digitalizzate, l'audioguida del museo direttamente sullo smartphone, oltre alla visualizzazione di contenuti speciali. Oggi la tecnologia digitale può essere utilizzata anche in ambiti nei quali fino a poco tempo fa era inimmaginabile pensare a un uso esteso e frequente, come nel caso dell'Intelligenza Artificiale o della valorizzazione dei big data relativi al patrimonio culturale al fine di consentirne la fruizione anche da parte di pubblici non specializzati. Il patrimonio culturale rappresenta un bacino inesauribile di contenuti, informazioni e spunti in cerca di un pubblico disponibile a riceverli e utilizzarli. D'altra parte, le tecnologie digitali in continua evoluzione sono alla costante ricerca di contenuti da elaborare e veicolare a un pubblico sempre più vasto.

La digitalizzazione del settore culturale rappresenta una sfida epocale che offre enormi potenzialità e margini di crescita. Il patrimonio culturale può finalmente intercettare pubblici diversi da quelli già acquisiti, grazie a strumenti capaci di valorizzare i contenuti e di renderli accessibili a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

La trasformazione digitale nel settore culturale rappresenta quindi una grande opportunità per valorizzare il patrimonio culturale italiano, creando nuovi modelli di business e offrendo servizi innovativi capaci di rispondere alle esigenze e ai gusti dei fruitori moderni. Servono però politiche nazionali ed europee per orientare e sviluppare appieno le sue potenzialità, anche in termini di ricadute economiche e occupazionali. Tuttavia, le esperienze positive di giovani start-up e imprese culturali innovative consentono di guardare al futuro con un certo ottimismo, sia per i risultati ottenuti sia per l’integrazione di competenze tecniche verticali con una sempre più precisa conoscenza delle specifiche meccaniche che regolano il mondo della cultura.


Pierangelo Dorini

Fonte:

https://www.symbola.net/approfondimento/cultura-e-digital-transformation-tracce-di-una-svolta-forse-gia-avvenuta-di-damiano-aliprandi-e-luca-dal-pozzolo/

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